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nuove professioni

il falso testimone del giornale

da cattive maniere

Il tasso di disoccupazione nel nostro paese è in aumento. Secondo l’ISTAT, nel 2010 avremo un calo degli occupati rispetto al 2009 di 181 mila unità. Ma a fronte di queste pessime notizie, c’è uno spiraglio di speranza. Una nuova, brillante e promettente professione che si affaccia all’orizzonte e che è destinata a rovesciare le sorti finora infauste del nostro mercato del lavoro: stiamo parlando del mestiere del Falso testimone per il Giornale.

Il Giornale (che, ricordiamolo, si è chiamato così perché la gente non riusciva a capire cosa fosse) è di proprietà diretta della famiglia Berlusconi. E’ attualmente diretto da Vittorio Feltri (già direttore di Libero), prima lo era da Mario Giordano (News Mediaset, già Studio Aperto) e lo è stato anche da Maurizio Belpietro (Panorama, Libero). Perché questi giornalisti fanno ‘sto valzer? Per una questione di equità: ognuno deve avere la sua opportunità di dirigere il Giornale e di stare vicinissimo alla piega dei pantaloni di Paolo Berlusconi (fratello di Silvio – fra le sue vicende giudiziarie ricordiamo condanne per false fatturazioni e essersi fidanzato con Natalia Estrada).

Fin quando Vittorio Feltri ne sarà direttore, il Giornale avrà sempre bisogno di qualche falso testimone che supporti le sue battaglie di giustizia e onestà. Approfittando dei periodi di pausa fra una sospensione dall’ordine dei giornalisti e l’altra, Feltri si impegna infatti con pervicacia contro tutto quello che, di volta in volta, ostacola il trionfo del suo padrone di turno, da Berluconi al suo colon irritato. Nel 1997 è stato condannato per aver diffamato Antonio di Pietro, condanna bissata nel 2006, per aver detto, alla fine degli anni ’90, che un senatore Ds compariva in quell’elenco di gentiluomini che era il dossier Mitrokhin.

Nel 2009 ha scagliato i suoi strali contro Dino Boffo, direttore dell’Avvenire, colpevole di aver criticato la specchiata moralità di Silvio Berlusconi. Per la falsità delle accuse, è stato sospeso lo scorso marzo dall’Ordine dei Giornalisti. Qualche volta però le invettive senza senso di Feltri si dirigono verso un bersaglio sbilenco e di difficile interpretazione, come quando nel 2003 fu condannato per aver riportato, travisata, un’intervista di Francesco De Gregori (forse Berlusconi gli aveva confidato, la sera prima, di ritenere che La donna cannone non fosse poi questo capolavoro di canzone).

Fin quando esisterà un padrone come Silvio Berlusconi e un Vittorio Feltri come Vittorio Feltri schierato in sua difesa, per il Falso Testimone per il Giornale il lavoro non mancherà. Il motivo di oggi per cui Feltri sarà condannato per diffamazione (e sarà promosso a SuperDirettore del Giornale da Paolo Berlusconi) è lo scandalo della casa a Montecarlo che già fu di An. Oggi, Il Giornale ha presentato fatture e altri documenti che comproverebbero l’acquisto dei mobili della casa da parte di Fini e della Tulliani. Nei prossimi giorni, il Giornale uscirà poi con il suo tradizionale “Corso di scassinamento porte blindate”: in omaggio col primo numero la planimetria dell’abitazione di Montecarlo con le sue coordinate geografiche precise da inserire nel navigatore satellitare.

In futuro, si annuncia l’entrata in scena di un non meglio precisato “testimone” che suffragherebbe le tesi accusatorie. Si tratta chiaramente di un annuncio di lavoro da non lasciarsi sfuggire. Il posto è ancora vacante. Cosa aspetti a farti avanti! il nome del prossimo falso testimone del Giornale, potresti essere tu!
Requisiti indispensabili: passione per le banconote da 500 euro, occhiali scuri da giocatore di Texas Hold’em, coscienza evaporata.

D’altra parte, il destino di Fini è già segnato. Secondo la Santanché infatti “le sue dimissioni sono ormai inevitabili e dovute. È meglio che se ne vada adesso, dopo sarà molto peggio. Sarà troppo tardi, non ci sarà più nulla da fare. Fini nei prossimi giorni rischia di perdere qualsiasi cittadinanza politica”. Cioè, secondo le analisi di raffinati notisti politici, gli faranno fare la stessa fine di Matteotti.

In foto, un giornalista del Giornale trascrive le dichiarazioni di un comodino di Montecarlo con cui giura di essere in contatto telepatico


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