Eventi Libri

28 Mar 2025 - 18:30

80 fiori

Nuovo appuntamento di SPRead con 80 fiori di Louis Zukofsky a cura di Rita R. Florit (Benway Series, 2024).
Ne parleremo insieme alla curatrice, Antonella Francini e a Paul Vangelisti venerdì 28 marzo alle 18:30.

Rosaria Lo Russo presterà la sua voce per un Reading dedicato ad alcuni testi contenuti nel volume.
Il libro raccoglie testi legati da precise regole metriche, oltre che da un interesse per la botanica. Ad ogni fiore sono dedicati 8 versi.

Dalla postfazione di Paul Vangelisti

Il lettore parte così per un’avventura in miniatura e meravigliosamente divertente, che corrisponde alla moltitudine in fiore evocata dal poeta. Gran parte dell’impresa dell’affrontare questo testo sta nel dover seguire le improvvisazioni di Zukofsky sulla tradizione floreale e sul linguaggio. Nonostante le osservazioni, anche da parte di commentatori favorevoli, sull’impossibile densità o sull’impenetrabilità di 80 Flowers, penso sia meglio cercare di assecondare la passione del poeta per le fonti classiche e shakespeariane e per il gioco numerico, e di lasciarsi guidare dal suo orecchio inesauribilmente attento alla sinergia del linguaggio. Florit cita spesso il fondamentale studio di Michele Joy Leggott, Reading Zukofsky’s 80 Flowers (1989), che interpreta le fitte interazioni linguistiche del poeta come un viaggio contemplativo, o come uno splendido erbario. Come Zukofsky ha scritto nel suo taccuino, le poesie o i fiori «avrebbero avuto origine dai miei libri precedenti, dei quali sarebbero una sintesi». […]

Come gli studiosi hanno suggerito, il saggio di Leggott può illuminare 80 Flowers tanto quanto lo schema di Gilbert illumina l’Ulisse,consentendo alle singole poesie di essere più accessibili, o autonome. Se però, il lettore asseconda l’esempio dell’edizione di Florit, ci si sente spinti a rinunciare al commento e ad abbandonarsi alla sola musica testuale. Ancora una volta, come lettori di Zukofsky, potremmo scoprire uno sviluppo della definizione essenziale di poesia data da Pound: «Dichten = condensare». Come suggerito in precedenza, la condensazione qui è al centro della musica di Zukofsky, e, per quanto ellittica, dovrebbe essere ascoltata come tale.

Louis Zukofsky (New York 1904-78) poeta statunitense. Dopo le 55 poesie (55 poems, nt) del 1941, che riuniva il meglio della sua produzione sino a quel momento, pubblicò numerosi altri volumi, raccogliendo poi le sue Poesie brevi complete in due volumi, usciti nel 1965 e 1967 (All: The collected short poems 1923-58; All: The collected short poems 1956-64, nt), che costituiscono, com’egli stesso suggerì, una sorta di autobiografia. ‘A’ 1-12 e ‘A’ 13-21, uscite rispettivamente nel 1959 e 1969, sono le prime parti di un lungo poema lirico-intellettuale sul modello dei Cantos di Pound e del Paterson di W.C. Williams; con le sequenze successive, ‘A’ 24 (1972, nt) e ‘A’ 22 & 23 (1975, nt), esse sono oggi raccolte in ‘A’ (1978, nt). Del 1969 è una sua traduzione da Catullo (Catullus), reso attraverso l’imitazione della materia sonora; del 1978 gli 80 fiori (80 flowers, nt), testi di ricchissima e complessa polisemia. L’opera di Z., fra le più rilevanti della poesia americana contemporanea, è caratterizzata da una continua, intensa ricerca di precisione e concisione formali.

L’incontro è ad ingresso libero fino ad esaurimento posti

Related

No Comments

Leave a Reply

Cookies help us deliver our services. By using our services, you agree to our use of cookies. More Info | Close | Decline
Prenota un Tavolo