E’ prevista per il 25 marzo p.v. alle ore 18:30 la presentazione di L’unica notte che abbiamo (Exorma edizioni). Paolo Miorandi, autore del volume, ne leggerà qualche passo accompagnato alla chitarra da Michele Bonifati.
Di notte, un uomo alla finestra. Ascolta voci che tornano da oltre il buio. Sono quelle che un’anziana signora, poco prima di tramutarsi anche lei in pulviscolo di parole, ha consegnato all’uomo che ne diventa il custode. Perché ogni essere umano – è questo che l’uomo si dice – prima o poi è chiamato a prendere in consegna la voce di un altro essere umano, e ogni vita è chiamata a offrire la propria voce, per quanto flebile essa sia, a un’altra vita.
Le parole giungono come relitti su una costa solitaria. Sono i morti che parlano, ma non tra di loro e nemmeno con i vivi. Monologano, chiusi ognuno nella bolla del proprio ricordo. Ripetono il frammento di storia in cui tutta la loro esistenza è contenuta, come un pianeta che un’indicibile forza di gravitazione ha fatto collassare su sé stesso e trasformato in un unico minuscolo grumo di materia. Ognuno torna sul luogo della propria ferita e la esibisce come per chiedere perdono.
L’anziana signora ripercorre le vicende della sua famiglia che nessuno ha mai voluto né raccontare né ascoltare. Cerca tra le mura di un paese senza vita la ragazza che ha abbandonato il figlio, suo padre, poco dopo averlo messo al mondo. Rivede la maestra, a cui il bambino è stat affidato, impegnata nella sua estenuante interrogazione di fronte al silenzio di Dio e di un corpo incapace di dichiarare il suo bisogno d’amore. Ripercorre la via dei campi con la nonna materna, per lunghi periodi suo unico sostegno affettivo. Rivive il rapporto conflittuale con il padre, un sagace perdigiorno di paese, intimamente e indelebilmente ferito dalla tragica esperienza della ritirata di Russia, che ha eletto i bar a proprio dimora. Quella dell’anziana signora è una deposizione che non risparmia le accuse, ma che allo stesso tempo va in cerca di prove per una possibile assoluzione dei protagonisti. È anche una deposizione di corpi sofferenti e mortali, spogliati via via dei propri sintomi, gettati ai margini del tempo e divenuti sacri proprio in ragione della loro inermità.
Paolo Miorandi è nato e vive a Rovereto in Trentino. Lavora come psicoterapeuta e dedica alla scrittura parte del suo tempo. Oltre a contributi in ambito specialistico ha pubblicato: In basso a sinistra. Un viaggio in Cile (2003); Ospiti (2010); Lessico di Hiroshima (2015), portato in scena con le musiche originali composte da Roberto Conz. Per Exòrma Edizioni sono usciti Verso il bianco. Diario di viaggio sulle orme di Robert Walser (2019); L’unica notte che abbiamo (2020); Nannetti. La polvere delle parole (2022) Da Nannetti è stato tratto il cortometraggio Libro di sabbia, realizzato con il regista Lucio Fiorentino.
Michele Bonifati vive e lavora a Modena. Chitarrista e compositore, si è diplomato al conservatorio di Parma, insegna chitarra elettrica e suona in collettivi e gruppi jazz con i quali ha partecipato a festival in Italia e all’estero. Con i Clock’s Pointer Dance ha pubblicato nel 2017 l’album omonimo e con gli Aparticle gli album Bulbs (2018) e The glamour action (2020). Il suo primo disco come solista è un lavoro strumentale ispirato alle canzoni di Bob Dylan (A different kind of Bob Dylan, 2016).
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